Appello contro il suicidio della destra
di Claudio Cerasa 27 Settembre 2016 ore 10:09
Il no al referendum è il più grande tradimento che il centrodestra possa fare alla sua cultura politica”. Chiacchierata con Marcello Pera, ex presidente del Senato, che smonta (da destra) tutte le ragioni del no.
"Caro Berlusconi, ti voglio bene, come ti vogliono bene ancora milioni di elettori liberali sparpagliati in giro per l’Italia, ma arrivati a una certa età, e noi quell’età l’abbiamo raggiunta, non possiamo più raccontarci troppe frottole e dobbiamo dire le cose come stanno. E io te lo dico con il cuore, da uomo che ti ha seguito in tutto quello che hai fatto, da uomo che si è speso per costruire insieme con te un’Italia più moderna e se vuoi anche più libera.
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Marcello Pera: «Su bicameralismo e Titolo V riforma più coraggiosa della nostra»
Emilia Patta
Presidente Pera, perché il Sì al referendum costituzionale da parte di un politico come lei che viene da Forza Italia?
Proprio perché sono di centrodestra. La riforma costituzionale era nostra bandiera già nel 1994… E trovo incomprensibile che, dopo aver votato per tre volte la riforma in Parlamento, i miei amici di Fi si sono tramutati in oppositori della riforma stessa perché è stato eletto al Quirinale Sergio Mattarella.
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Referendum, Pera: «Con il No il Paese è rovinato»
Roberta D'Angelo
Scendono in campo i padri fondatori di Forza Italia, i professori della vecchia guardia, l’ex presidente del Senato Marcello Pera con l’ex ministro Giuliano Urbani, per dire Sì alla riforma costituzionale.
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13 Settembre 2016
Referendum, Pera lancia il comitato pro riforma e invita Berlusconi a ripensarci: “Il suo No è flebile, a volte sembra un Sì”
Sono 25 i sostenitori di "Liberi per il Sì", provenienti da varie aree di centrodestra. Verdini, Casini e Zanetti potrebbero aderire a breve. Le divisioni in Forza Italia fotografate dall'ex presidente del Senato: "Vedo un 'No' bronzeo di Brunetta, e un 'No' meno netto di Parisi e Berlusconi"
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18 Marzo 2016
di Francesco Lo Dico sul Mattino
"E'la dissoluzione del centrodestra. Proprio sulla scalinata del Campidoglio, dove poco più di vent'anni prese l'abbrivo la grande rivoluzione liberale tratteggiata dal Cavaliere, cala la notte su un progetto politico che gli eredi di Bossi e Fini oggi stravolgono in un disegno caricaturale fondato sulla paura e destinato pertanto a una marginalità persistente". Ex presidente del Senato, protagonista del ventennio berlusconiano, Marcello Pera guarda al big bang dell'area moderata con malcelato sconforto. Per il professore, che è stato anche uno dei più acuti teorici di quel liberalismo rinascente che vide la luce tra grandi speranze nel 1994 ,"l'operazione di sintesi di Berlusconi è giunta al capolinea".
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27 Febbraio 2016
Perchè nel centro destra non nasce qualcosa di nuovo dopo Berlusconi?
Penso che la domanda sia mal posta, se riferita a Forza Italia. In quella parte del centro destra lí è già nato qualcosa: è nato Renzi. E se a Renzi riuscirà di fare un altro po' di cammino con l'eliminazione di ciò che di comunista è rimasto nel suo partito, quel centro destra sarà tutto renziano. Per capirlo si deve guardare a Verdini.
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