Questa Martinella ha rintoccato fino al 28 aprile 2006, quando è stato nominato il nuovo Presidente del Senato. Questo giustifica perché il volume contiene interventi oltre il 2005. Fino alla sera precedente, ero a Vienna per partecipare e contribuire ad un grande seminario Europa-Usa sul ruolo della religione nelle rispettive società organizzato dal cardinale Christoph Schönborn. E questo giustifica perché i temi della nostra identità, della crisi spirituale europea, dei rapporti della religione con la politica, ricoprano tanto spazio in questi scritti.
La martinella, come noto, è il campanello a disposizione del presidente in Aula. Ma, come sanno i lettori fin dall’Introduzione al primo volume, la mia Martinella è la metafora dei miei interventi dentro e fuori l’Aula.
Dello strumento, che rimanda alla mia esperienza quinquennale nella XIV ligislatura, non dirò nulla, perché essa è affidata alla cronaca politica e istituzionale, a chi l’ha seguìta e a chi mai volesse ancora occuparsene. È andato tutto come doveva andare: si entra, si serve, si esce.
Della metafora, ripercorrendo gli scritti di questi cinque anni (e i moltissimi altri che non ho raccolto nelle Martinelle annuali) mi pare di poter dire che è stato un lavoro di elaborazione e ricerca imponente per mole e difficile e faticoso per i contenuti. Non ne farò un bilancio, se mai una riflessione generale e comlessiva che serva da introduzione a quest’ultima raccolta.
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Inroduzione p. IX.