18 Agosto 2008
“Non è un giudizio politico Lui parla al mondo”
L’ex presidente del Senato Pera: Il Pontefice segue la politica italiana ma il suo messaggio è universale
di Antonella Rampino
“Tutte le volte che l’ho incontrato, non l’ho mai sentito parlare dell’Italia in modo particolare. Benedetto XVI è un Papa universale, un teologo. E come tale si esprime. Se elaborasse giudizi politici, non sarebbe il grande Papa che è”.
Ratzingerologo di prima fila e di lungo corso, autore con l’allora cardinale del saggio epistolare “Senza radici”, e poi della prefazione al libro del Papa, il forzista ex presidente del Senato Marcello Pera condivide, in politica, da sempre le elaborazioni teoriche di Benedetto XVI. Non vede nelle parole dell’ultimo Angelus papalino una stigmatizzazione della politica del governo Berlusconi, proprio all’indomani della polemica inaugurata dal settimanale dei paolini “Famiglia Cristiana”, la cui posizione è stata stigmatizzata dalla Santa Sede. Anche in quel caso, dice Pera, “la nota gli sarà stata certamente mostrata dalla Segreteria di Stato, ma dubito fortemente che il Papa l’abbia ispirata: ha dato il suo benestare, certo. E del resto era una nota di contenimento…”.
Il Papa ha lanciato un allarme contro il razzismo, anche se motivato – ha detto – da ragioni sociali ed economiche. Nel maggio scorso il messaggio alla politica del governo impostata dalla Lega era stato anche piu’ esplicito: “Anche la Sacra Famiglia era di migranti”, aveva detto Ratzinger all’indomani del primo blitz contro un campo di rumeni…
“Il Papa non fa mai osservazioni su questo o quel Paese. Parla di principi e di dottrina cristiana. E ritiene che sia chi lo ascolta a dover tradurre il suo pensiero nelle situazioni politiche particolari. Come infatti avviene”.
Eppure il Papa ha parlato dopo la violenta polemica che ha investito il settimanale “Famiglia Cristiana”, reo di aver accusato la politica del governo di essere razzista, ai limiti del fascismo…
“Famiglia Cristiana ha espresso espliciti giudizi politici, di qui la nota della sala stampa vaticana: c’è il rischio di interferenza. E l’interferenza, poi, significa anche sminuire la dottrina”.
Rischio al quale per neanche la Santa Sede si sottrae quando, com’è accaduto nel caso di Eluana Englaro, si chiede un intervento politico che blocchi la sentenza di un tribunale italiano.
“C’è un’enorme differenza. Una cosa è dire rispettate la vita, altro è dire c’è il fascismo in Italia. Nel caso Englaro c’è un richiamo forte alla dottrina, nel rispetto della vita e della dignità della persona. Nel caso della valutazione critica sull’operato del governo, certamente non è il Papa che esprime giudizi di tal natura. E la sua autorevolezza sta in questo: nell’elevatezza del messaggio, e nell’indicazione a tradurli nella vita quotidiana”.
Dunque il richiamo al governo Berlusconi c’è?
“La lettura è lasciata a chi ascolta. Ma non vedo nessuno specifico problema italiano che riguardi il razzismo. Quella di Famiglia Cristiana è la posizione di un giornale. Si puo’ condividere o meno, ma sono solo opinioni. A me il riferimento al fascismo è sembrato esagerato, un giudizio antistorico. Ma non è un’invadenza, è appunto solo un’opinione. Viziata da un pregiudizio e sbagliata, secondo me”.
Lei dice che il Papa si occupa della dottrina e parla al mondo. Nel mondo per c’è anche l’Italia. Perchè si sente di escludere che Benedetto XVI si riferisse alla politica italiana?
“Che il Papa segua la politica italiana è indubbio, che ne sia informato è altrettanto certo. Ma che nei suoi interventi abbia di mira l’Italia mi pare di poterlo escludere. A parte quella volta che dovette difendersi perchè gli venne impedito di parlare all’Università La Sapienza di Roma. Il Papa teme rigurgiti di guerre e di razzismo, di cui il mondo è oggi pieno. Tutti i Paesi sono esposti alle ondate migratorie che, come ha ricordato il Papa, hanno conseguenze sociali ed economiche. In Georgia c’è il rischio di una nuova guerra fredda. I richiami di Benedetto XVI sono quasi dovuti. Ma se il Papa si esprimesse come si esprime Famiglia Cristiana, non sarebbe il grande Papa che è”.