Il 10 aprile 2003 il Presidente Pera ha aperto il convegno organizzato in occasione dell’apertura al pubblico dell’Archivio storico del Senato (Sala Zuccari Roma, 10 aprile 2003)
Intervento
Inaugurazione dell’Archivio storico del Senato Resoconto stenografico dell’intervento pronunciato da Marcello Pera al convegno organizzato in occasione dell’apertura al pubblico dell’Archivio storico del Senato. Sala Zuccari Roma, 10 aprile 2003 Cari colleghi, amici, signore e signori, vi do il benvenuto, vi ringrazio della vostra presenza a questa inaugurazione del nostro Archivio storico, un evento cui noi attribuiamo grande importanza. Io ringrazio tutti i presenti, i colleghi amici intervenuti. Vedo qui il Vice Presidente Fisichella, che è peraltro uomo che ha mano negli archivi e comunque nei libri, vedo il Presidente emerito della Corte costituzionale, il senatore Andreotti, e tanti altri che non sto a menzionare; li ringrazierò in seguito.Noi oggi inauguriamo l’Archivio storico, un evento che si inserisce, per quanto riguarda l’attività che abbiamo intrapreso in questi ultimi tempi in Senato, in una serie di altri eventi e iniziative di qualche interesse. Se mi consentite, ne voglio ricordare alcune. Noi abbiamo iniziato una nuova serie di discorsi parlamentari e in alcuni casi ripubblicando alcuni volumi già pubblicati e altri invece nuovi; sono già usciti alcuni volumi presso l’editore “Il Mulino”, ricordo quello di Benedetto Croce, di Giovanni Spadolini e di Vittorio Emanuele Orlando. Altri sono in preparazione, almeno due ne usciranno entro la fine dell’anno.Abbiamo dato inizio ad un’altra collana editoriale, anch’essa in collaborazione con “Il Mulino”, dedicata ai grandi dibattiti storici. Uscirà prossimamente un volume dedicato alla cosiddetta “legge-truffa” del 1953, di cui ricorre quest’anno il cinquantenario, mentre parecchi altri volumi di questa collana sono già programmati: sui dibattiti sulla NATO, sul centrosinistra, sul divorzio e parecchi altri. Si tratta dei grandi dibattiti della storia del Senato repubblicano.Altra iniziativa editoriale intrapresa è rappresentata dalle “Lezioni della Sala Zuccari”, che molti di voi già conoscono perché vedo qui molti nostri “abituali clienti”. Sta per uscire il volume del primo ciclo, quello dedicato alla globalizzazione, che fu inaugurato dal compianto senatore Agnelli; uscirà anche entro la fine dell’anno un secondo volume, quello riguardante il secondo ciclo delle conferenze della Sala Zuccari, dedicato ai filosofi e alla filosofia dell’Europa.Altra collana è poi dedicata ai repertori biografici ed ai carteggi. Ma ci sono anche altre iniziative. Una di esse riguarda i convegni abbinati alle mostre, che abbiamo già intrapreso e che abbiamo intenzione di portare avanti. Abbiamo già fatto quello su Croce e quello su Vittorio Emanuele Orlando; faremo prossimamente un convegno e una mostra su Meuccio Ruini, di cui vi anticipo la data, il prossimo 26 maggio.Abbiamo poi un’altra iniziativa di grande interesse, non soltanto editoriale, cioè l’inaugurazione della nuova Biblioteca del Senato, che sarà intitolata all’ex Presidente del Senato – ahimé scomparso -, il professor Giovanni Spadolini. La data prevista è il 19 giugno. Tale inaugurazione avverrà nel bellissimo palazzo che abbiamo acquisito a Piazza della Minerva, grazie ai meriti e all’interesse del presidente Spadolini (sono già in fase di trasferimento tutti i volumi). Si tratta di un bellissimo palazzo; faremo una cerimonia di inaugurazione il 19 giugno, alle ore 16,00, alla presenza del Presidente della Repubblica, del Ministro dei beni culturali, del Ministro della pubblica istruzione e così via. Naturalmente, siete fin da adesso tutti invitati a questo grande evento.Apriremo anche, ai primi di luglio, mi sembra il 10, il Centro d’informazione e documentazione del Senato, che sarà un po’ la nostra vetrina, un nostro “negozio”, dove inviteremo tutti coloro che avranno interesse a informarsi sull’attività del Senato, ad osservare la nostra produzione, normativa, legislativa e qualunque genere di documentazione. Anche quella sarà una struttura assolutamente aperta al pubblico, dotata di tutti gli strumenti della tecnologia moderna; quindi si potrà acquisire e ottenere tutta la documentazione possibile.Oggi invece inauguriamo questo Archivio. Noi abbiamo lavorato fin dall’inizio a questa iniziativa di oggi dell’apertura dell’Archivio storico. Abbiamo innanzi tutto modificato il Regolamento del Senato per trasformare la Commissione biblioteca in Commissione biblioteca e archivio. Qui vedo due amici rappresentanti della Commissione, il senatore Bucciero e il professor Tessitore (non è ancora arrivato il senatore Dell’Utri, che è Presidente di questa Commissione). Abbiamo approvato un Regolamento e abbiamo reperito dei nuovi locali; alcuni li vedremo tra poco, quando procederemo all”inaugurazione. Si inizia da una prima sala chiamata “Sala dei Presidenti” e si prosegue in altre stanze; ci sarà tutto il materiale a disposizione dell’Archivio storico del periodo del Regno, con sale di consultazione e di lettura e con tutti gli strumenti informatici, che sono ormai indispensabili. Altri locali li reperiremo tra poco al piano terreno e all’ammezzato di Palazzo Giustiniani.Siamo ovviamente un pò in ritardo rispetto a quello che avremmo voluto e dovuto fare, e di questo c’è anche una ragione. Voi sapete che risale ad una legge del 1971 – mi sembra – l’obbligo delle due Camere di avere un archivio storico. Arriviamo con circa trent”anni di ritardo e ora stiamo accelerando; secondo la legge di Aristotele, i corpi accelerano man mano che si avvicinano al luogo naturale. C’è stata però anche una ragione obiettiva, soprattutto per quanto riguarda il periodo del Senato del Regno. Il Senato del Regno non aveva un Ufficio archivio: aveva un Ufficio Segreteria, Biblioteca e Questura, ma non esisteva un vero e proprio archivio. Quindi, le carte che fanno parte dell’Archivio storico del Senato del Regno erano distribuite e divise in vari altri settori. Con due uniche eccezioni: una era l’Archivio storico della Real Casa e l’altra era l’Archivio dell’Alta Corte di giustizia, quando il Senato si riuniva in tale sede per giudicare alcuni misfatti che anche allora qualche uomo politico compiva nell’esercizio delle sue funzioni.Abbiamo cercato di riordinare tutte queste carte. In questi ultimi tempi ci siamo riusciti; le vedrete tra poco. Abbiamo iniziato anche l’opera di collazione delle carte dell’Archivio della Repubblica. Anche qui il materiale non era ancora ordinato, classificato e riunito; insomma abbiamo dovuto reperirlo laddove si trovava. Siamo a buon punto per quanto riguarda la Prima legislatura e abbiamo già materiale per molte delle Commissioni: Commissioni d’inchiesta, di vigilanza, di controllo e così via. Quindi, questo materiale inizia a essere già adesso a nostra disposizione. Naturalmente, tutto questo va reso disponibile su Internet, come oggi si fa e si deve fare, e quindi fin da oggi, se si va a consultare il sito Internet del Senato della Repubblica, si può trovare un collegamento con l’archivio storico, con la guida e tutto quello che occorre, ivi compreso il modulo da compilare da parte degli studiosi che intendono accedere, consultare carte e venire in questa sede.I servizi che intendiamo svolgere sono, ovviamente, per i colleghi senatori, per i parlamentari e per gli studiosi, ma non soltanto per loro; ci interessa anche avere un pubblico di persone interessate o, se volete, anche animate da sola curiosità intellettuale, perché in questo Archivio si trova una parte importante della storia del nostro Paese.Abbiamo in corso altre iniziative, di cui alcune sono state realizzate, tra le quali l’acquisizione dei Fondi. Abbiamo già acquisito il Fondo del presidente Fanfani (vedo qui presente la signora Maria Pia, che ringrazio): al riguardo è già stato stipulato un accordo, quindi questa documentazione è già a disposizione del Senato, grazie ai buoni rapporti con la signora Fanfani. Stiamo poi perfezionando un accordo per l’Archivio del presidente Leone (è presente donna Vittoria Leone, che ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità nell’aver compreso lo spirito della nostra iniziativa volta ad arricchire il Senato di queste carte). Siamo alle fasi conclusive anche per quanto riguarda gli archivi di altri illustri personaggi e senatori, che hanno arricchito la storia d’Italia, come quello del senatore De Martino, e stiamo lavorando su altri ancora.Approfitto della circostanza per dire agli illustri senatori e ospiti presenti che, ove trovassero di loro gradimento l”idea di far ospitare le loro carte nell”archivio del Senato (ovviamente questo vale a memoria futura, per il secolo prossimo, non sto parlando dell’immediato!), a noi farebbe piacere. Credo sarebbe molto utile che un’istituzione di grande prestigio come il Senato possa raccogliere e dare degna ospitalità, in sale come queste, a una documentazione che è fondamentale.Abbiamo acquisito – l’Italia è un Paese misterioso e ricco, sempre da esplorare – un piccolo Fondo di Vincenzo Gioberti (è disponibile qui e lo vedremo tra poco), che si trovava in un istituto tecnico di Roma, il cui preside ci ha informato e lo ha messo a nostra disposizione. Egli è stato molto gentile e generoso nel salvare o comunque nel voler esaltare e valorizzare questo piccolo archivio di Gioberti, inedito, inesplorato, contenente un po’ di carteggi, qualche documento, che è di un certo interesse.Un’altra iniziativa, su cui stiamo lavorando, che è in fase di realizzazione, è l’Archivio storico integrato con le Fondazioni e alcune istituzioni. Si tratta di creare una rete, grazie ad alcuni accordi, in modo tale che coloro che intendono accedere all’Archivio storico del Senato possano nel tempo stesso trovare in rete l”accesso agli archivi di istituzioni o di Fondazioni importanti, a cominciare dall’Archivio di Stato, per la parte ovviamente che riguarda le nostre istituzioni, l”Istituto Gramsci, l’Istituto Sturzo, l”Istituto Spirito, l”Istituto Einaudi e così via. Costituiremo in sostanza una rete, grazie alla quale ciascuno studioso potrà avere a disposizione un materiale enorme, facendo veramente poca fatica, come la tecnologia moderna ci abitua sempre più a fare.Il contenuto dell’Archivio storico (tra poco potremo vederlo de visu, perché inaugureremo le stanze e guarderemo il materiale) è illustrato in una guida, che forse avete ricevuto e che potete ricevere, disponibile non solo su Internet, ma pubblicata anche in un volume bellissimo non soltanto per l’aspetto grafico (l’editore Rubbettino, che lo ha stampato, mostra di essere un bravo editore, cui vanno le nostre congratulazioni), ma anche per la cura e la passione che si è – soprattutto il nostro funzionario, dottoressa Emilia Campochiaro – ad immettere il materiale che potrete trovare nel volume.Questa Guida contiene due sezioni: una parte è dedicata al Senato del Regno, fino al 1947, e un”altra al Senato della Repubblica, con il materiale – di cui vi ho parlato – relativo alla Prima legislatura, le Commissioni bicamerali, le Commissioni di vigilanza e anche Commissioni importanti (la Commissione d”inchiesta sulla sciagura del Vajont, la Commissione d”inchiesta sul terrorismo e le stragi, la Commissione sul caso Moro), oltre a Commissioni minori (si potrebbe ripensare all”utilità di molte di esse, riesaminandole, a giudicare dalla frequentazione e dall’uso che se ne è fatto). In ogni caso, è importante avere a disposizione queste documentazioni, che qualche volta servono allo storico, ma a volte magari anche magari al politico, al senatore in carica.Rivolgo ringraziamenti, non perché dovuti, ma con molto piacere e cordialità, al personale del Senato, che si è innamorato, ha provato molta passione nel seguire le iniziative che vi ho descritto, al Vice Segretario Santomauro, responsabile di quest”Area, al dottor Staffa, alla dottoressa Campochiaro, direttore dell’Archivio. Ringrazio colleghi e amici della Commissione biblioteca e archivio, anche per le iniziative che autonomamente stanno prendendo. Infatti, oltre alle “Lezioni della Sala Zuccari” e i convegni che si celebrano in questa Sala, ricordo anche altre iniziative, di cui i senatori Bucciero, Tessitore e Dell’Utri sono protagonisti. Ringrazio i relatori (i tre che ho accanto a me, che interverranno nella prima parte del Convegno, e quelli che parleranno successivamente), l’editore Rubbettino, che obiettivamente ha fatto un lavoro eccellente, e i miei collaboratori più stretti, cioè il professor Quagliariello e la dottoressa Citi, che mi hanno molto aiutato nella realizzazione di queste iniziative, collaborando con i funzionari del Senato che ho ricordato.Pensiamo di fare onestamente un’opera utile, un’opera di un qualche valore e importanza. Pensiamo di dare molto più prestigio all”istituzione Senato, di renderla più viva e di farne un luogo di elaborazione di cultura politica, e non soltanto il luogo istituzionale di produzione legislativa. Ci piace quindi pensare che il materiale che mettiamo a disposizione, le iniziative che prendiamo, riscuotano il vostro interesse e il vostro gradimento.Fino ad ora abbiamo potuto constatare che, alla passione e alla fatica che abbiamo messo, ha corrisposto un interesse, un’attenzione non soltanto dei colleghi senatori, ma anche degli addetti ai lavori, degli storici, come quelli che sono qui presenti, e parecchi altri, che si collegano alle nostre iniziative.Ringrazio ancora i relatori qui presenti e tutti voi e vi do appuntamento sempre in questa Sala, prossimamente, per un”altra iniziativa di tale natura.