27 Febbraio 2006
Messaggio del Presidente del Senato al Senatore Mario Greco, Presidente della Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi tra società civili e la cultura, in occasione della riunione in Senato della Commissione.
Signori delegati,
nel rivolgervi un caloroso benvenuto al Senato italiano, desidero congratularmi con il Senatore Mario Greco per l’impegno dimostrato nel presiedere i lavori della Commissione per la promozione degli scambi tra le società civili e la cultura dei Paesi dell’Euromediterraneo. Invio i miei saluti al Vice Presidente della Commissione Europea Franco Frattini e lo ringrazio per la sua presenza.
I risultati raggiunti dalla Commissione sono eccellenti, e sono anche un riconoscimento per l’impegno del Parlamento italiano a favore dei buoni rapporti fra i popoli del Mediterraneo.
Due anni fa, quando fu istituita, l’Assemblea Euro-mediterranea rispondeva a due esigenze: favorire l’incontro fra rappresentanti dei Parlamenti del Mediterraneo; cercare soluzione ai conflitti e alle tensioni in questa nostra comune regione, dove la diversità di tradizioni, culture, religioni, può essere un punto di forza ma anche un fattore di debolezza, come vediamo proprio in questi giorni.
Esiste il rischio che si aprano nuove fratture culturali o religiose, alimentate dall’estremismo, dall’ignoranza, dalla provocazione, dalla propaganda, e infine dal terrorismo, il nostro nemico comune. Le minacce sono reali, concrete, incombenti. Non dobbiamo nasconderle, dobbiamo affrontarle, dobbiamo sconfiggerle.
Desidero ricordare che nessun paese è al riparo del terrorismo. L’Egitto, la Giordania, il Marocco, l’Arabia Saudita ne sono vittime, così come gli Stati Uniti, la Spagna, la Gran Bretagna, l’Indonesia, Israele, l’Italia stessa colpita a Nassiriya. Poiché la minaccia è globale, la risposta deve essere globale. Se non ci sarà una vasta alleanza contro i terroristi e i fondamentalisti, il risultato sarà una grave destabilizzazione in tutto il Mediterraneo.
Per evitare questo scenario, dobbiamo in primo luogo creare una comune cultura di principi, di valori, di diritti. Noi crediamo che esistano valori universali, come il rispetto della persona, la parità uomo-donna, la tolleranza, la libertà d’espressione, le libertà politiche, la libertà religiosa. Questi valori valgono a Nord come a Sud, a Est come Ovest. Noi non intendiamo imporre la nostra cultura e le nostre istituzioni, ma abbiamo il dovere morale e politico di offrire e chiedere rispetto e reciprocità, senza i quali il dialogo è un’espressione vuota.
Il Presidente Mario Greco ha, molto opportunamente, proposto e ottenuto che il secondo punto all’ordine del giorno della vostra riunione sia il tema della dimensione religiosa del dialogo tra cultura e civiltà. E’ una questione centrale per tutti noi. La religione è parte dell’identità di un popolo, ma nessuna religione impedisce ai popoli di rispettarsi l’un l’altro.
Vi ringrazio ancora della vostra presenza e Vi auguro buon lavoro