Interventi

Incontro alla Pontificia Università Lateranense

7 Maggio 2007

Pontificia Università Lateranense
Associazione ‘Umanesimo cristiano’

Laicità e laicismo
(Appunti per la discussione)

1. Uno nuovo spettro in Europa

Uno spettro si aggira per l’Europa. Ma non ha più le stessi vesti di quello precedente: il comunismo si è travestito da laicismo. L’ideologia è cambiata, ma non nella sostanza, perchè lo scopo è rimasto lo stesso: indebolire l’identità cristiana dell’Occidente, relegare la religione a residuo mitologico, trasformarla in una forma di consolazione privata. Prima lo si faceva in nome della libertà come emancipazione dell’intera umanità dalla schiavitù religiosa (il c.d. ‘oppio dei popoli’), oggi lo si fa nel nome della libertà come emancipazione di singoli individui e gruppi dalla tirannia della tradizione religiosa (il c.d. ‘eurocentrismo’ o ‘occidentalismo’).

Che il laicismo sia una nuova forma di ideologia della sinistra lo prova, in Italia, la circostanza che esso è oggi sostenuto da quegli intellettuali (quasi tutti) che sono stati comunisti o hanno civettato col marxismo, e, assai meglio, l’andamento del dibattito fra i partiti politici di sinistra.
Il Partito democratico, in via di costituzione, si autodefinisce in primo luogo come ‘partito laico’. ‘Laica’ si autodefinisce anche la sinistra radicale, pur essa in via di unificazione. E il dibattito fra le due sinistre verte in primo luogo sul quanto di laicità e sul quanto di politica antiecclesiastica e antireligiosa si debba introdurre.
Si osservino le prese di posizione delle due componenti della sinistra. Si discute se denunciare il Concordato oppure limitarsi alla protesta contro le ‘interferenze’ della Chiesa. Se lamentare lo ‘scontro fra Chiesa e Stato’, oppure invitare la Chiesa ad occuparsi ‘solo di fede’. Se ‘togliere il contributo dell’8�’, oppure dialogare con la gerarchia ecclesiastica. Se partecipare al ‘Family Day’, oppure a ‘Orgoglio laico’. Eccetera.
Il laicismo è un veleno pericoloso sul piano politico, perchè, ad esempio in Italia, prepara il terreno per attacchi alla Chiesa e per la violenza contro i suoi rappresenanti. Inoltre il laicismo è insidioso sul piano intellettuale, perchè parte da buone idee e le stravolge. Si avvale di princìpi condivisi per arrivare a ideologie faziose e perniciose. Lastrica d’inferno le migliori conquiste della civiltà europea e occidentali, quelle di ‘libertà’, ‘democrazia’, ‘tolleranza’, ‘laicità’. Soprattutto la laicità è il trampolino di lancio del laicismo, ed è per questo che dobbiamo riflettere sulla differenza fra l’una e l’altro.
Una strada di attualità per comprendere questa differenza ce la offre proprio Nicolas Sarkozy, che ieri ha vinto le elezioni presidenziali francesi.

2. Laicità: le idee di Nicolas Sarkozy

Si considerino le seguenti opinioni di Sarkozy quando era ministro dell’inteno, tratte dal suo libro intervista La Rèpublique, les religions, l’espèrance (Les �ditions du Cerf, Paris 2004). La loro importanza consiste già nell’aver preso il problema religioso di petto. Ma soprattutto il contenuto delle affermazioni è decisamente nuovo per un politico europeo, in particolare francese. Neppure tanti cattolici praticanti che in Europa sono diventati capi di stato o di governo si sono espressi in questi termini, colti e consapevoli del nuovo clima creato dalla rinascita del problema religioso.
‘La religione si preoccupa dell’essenziale, cioè del senso e del perchè della vita. Lungi dal disturbare la Repubblica, questa riflessione le è utile perchè profondamente complementare. Alle religioni lo spirituale, alla Repubblica il temporale’ (p.14).
‘Non ho la concezione di una laicità indifferente � Lo spazio della religione nella Francia di questo inizio del terzo millennio è centrale. Ma desidero precisare che non si tratta di uno spazio esterno alla Repubblica. È uno spazio �dentro’ la Repubblica’ (p.15).
‘Credo in una laicità positiva, cioè una laicità che garantisce il diritto di vivere la propria religione come un diritto fondamentale della persona. La laicità non è nemica delle religioni’ (ibid.).
‘Le religioni hanno un’importanza specifica per l’equilibrio della nostra società? Dico due volte sì. La religione cattolica ha giocato un ruolo in materia di istruzione civica e morale per anni. � Ora che i luoghi di culto ufficiali e pubblici sono così assenti nelle nostre banlieues, si misura quanto questo apporto spirituale abbia potuto essere un fattore di arricchimento e che vuoto si sia creato quando esso scompare’ (pp.17-18).
‘Io auspico una visione arricchita dei rapporti fra politica e religione. Per questo credo alla separazione fra la Chiesa e lo Stato’ (p.20).
‘La religione non è soltanto un fenomeno di culto. Essa è anche un elemento di identità culturale’ (p.21).
In sintesi, le conclusioni che si traggono dal pensiero di Sarkozy sono:
1.La laicità non è contraria alla religione.
2.La religione non è contraria allo Stato (Repubblica), bensì complementare.
3.La religione arricchisce la società (conferisce identità culturale) e la politica.

3. Laicismo: la tesi della Commissione Stasi

Si consieri ora la presa di posizione sulla religione della Commissione Stasi (2003). La distanza con le affermazioni di Sarkozy è notevole, perchè qui si assiste – nel solco della tradizione francese – al passaggio dal principio di laicità all’ideologia del laicismo.
‘Le istanze spirituali e religiose non possono avere alcuna influenza sullo Stato e devono rinunciare a una dimensione politica. La laicità è incompatibile con qualsiasi concezione della religione che pretenda di regolare, in nome dei princìpi della religione stessa, il sistema sociale o l’ordine pubblico’ (Commissione Stasi, Rapporto sulla laicità, Libri Scheiwiller, Milano 2004, p.23).
‘La laicità fa una distinzione fra la libera espressione sprituale e religiosa nella sfera pubblica, che è legittima e essenziale per il dibattito democratico, e l’influenza su di esso, che è invece illegittima’ (ivi).
In sintesi, qui la tesi ufficiale è:
1.La laicità è incompatibile con un ruolo pubblico della religione.
2.La religione non può avere alcuna influenza sulla politica.

4. Laicismo: la posizione di Jeanne-Pierre Raffarin

Mentre Sarkozy parlava di laicità, nello stesso tempo, il suo primo ministro, in un discorso all’Assemblea Nazionale (3 febbraio 2004), non solo difendeva il laicismo della Commissione Stasi, ma ne introduceva una versione ancora più accentuata, in chiave antireligiosa (e, considerando la storia cattolica della Francia e la storia dell’Europa, tipicamente in chiave anticristiana).
‘Il Concilio Vaticano II, adottando la dichiarazione sulla libertà religiosa, ha dato il tocco finale a ciò che Renè Remond [deceduto il 14 aprile 2007] descrive nel suo Le grandi invenzioni del cristianesimo [1999] come �la riconciliazione della Chiesa con la libertà’. Oggi le grandi religioni della storia di Francia hanno adottato questo principio. Per quelle arrivate di recente, mi riferisco all’Islam, la laicità rappresenta l’opportunità di essere una religione francese’.

Dunque, la conclusione di Raffarin è:
La laicità assimila tutte le religioni in religioni francesi.

5. La distinzione

Dalle tesi precedenti, risulta chiaro che la laicità non è lo stesso che il laicismo. Sul piano dei rapporti istituzionali, convergono su un punto: la separazione Stato-Chiesa, ma divergono sul resto. Mentre per la laicità quella separazione è strumentale per la libertà di coscienza e per la tutela della religione e del suo ruolo anche pubblico, per il laicismo essa è strumentale per la ghettizzazione della religione e la sua sostituzione con un’altra forma di religione o ideologia, sia essa quella della Ragione, della Scienza, della Nazione, del Progresso. Più precisamente, sia pure in forma schematica, la distinzione laicità-laicismo si può esporre in questi termini:

Laicità = Separazione Stato-Chiesa. Essa è principio giuridico o forma istituzionale che garantisce ciascuna religione. Questo principio consente che la religione abbia un ruolo dentro lo Stato e ammette che la religione arricchisce la politica.

Laicismo = Separazione politica-religione. Esso è principio giuridico o forma istituzionale che esclude qualunque ruolo della religione nella vita politica.

Applicando questa distinzione al pensiero, si ottiene:

Laico = È il pensiero che distingue ciò che è vero per ragione e ciò che è vero per fede e riconosce che ciò che è vero per fede arricchisce ciò che è vero per ragione.

Laicista = È il pensiero che esclude che esista qualcosa che sia vero per fede.

E ancora:

Laico = È il pensiero che riconosce che il fondamento di ciò che è razionale non è esso stesso razionale allo stesso modo, e perciò ammette altre dimensioni.

Laicista = È il pensiero che nega qualunque valore a ciò che non è razionale e perciò esclude qualunque dimensione di fede.

Infine:

Laico = Razionale, critico, non dogmatico, aperto alla revisione.

Laicista = Scientista.

6. Valutazione e conseguenze del laicismo

Cerchiamo ora di trarre alcune considerazioni conclusive sulle conseguenze del laicismo. Che sia la filosofia e la pratica politica dominante in Europa ce lo confermano vari episodi: la questione del preambolo alla Costituzione europea, il ‘caso Buttiglione’, la mancata difesa di Benedetto XVI dopo Ratisbona, la recente censura del Parlamento europeo alle posizioni espresse da rappresentanti della Chiesa cattolica in tema di matrimonio omosessuale o istituti equipollenti, le diffuse proibizioni o censure dei simboli religiosi in pubblico, il linguaggio ‘educato’ o ‘corretto’ per ‘non offendere gli altri’, eccetera.

a.Il laicismo priva una società (l’Europa) della propria identità culturale.

b.Il laicismo non riconosce l’arricchimento che la religione – in particolare il cristianesimo – apporta alla politica. In particolare, non si avvede che lo stesso Stato di diritto, il liberalismo e la democrazia, hanno un fondamento religioso proprisamente cristiano. Così taglia il ramo su cui è seduto.

c.Il laicismo, che è antireligioso, è in particolare anticristiano, perchè il cristianesimo è la forma storica della religione in Europa e in Occidente.
d.Applicato all’Europa, il laicismo:
(1) le impedisce di avere confini;
(2) ostacola l’integrazione degli immigrati: il laicismo europeo genera multiculturalismo e il multiculturalismo europeo non è il melting pot americano, perchè non ha quell’energia di fusione che in America è data dall’identità religiosa;
(3) allontana l’Europa dall’America e divide l’Occidente nel momento in cui è sottoposto agli attacchi (esterni e interni) del fondamentalismo islamico.

Una considerazione finale. Ho detto all’inizio che il laicismo è la nuova ideologia (succedanea del comunismo) della sinistra. Soprattutto adesso che Sarkozy ha vinto senza concedere niente al laicismo francese, anzi correggendolo, la destra in Italia dovrebbe comprendere che questo è il nuovo terreno di confronto politico, la nuova linea di demarcazione. Ciò che è in gioco è molto di più di una coalizione politica e della sua speranza di rivincita. In Italia come in Europa, è in gioco la nostra identità e perciò il nostro futuro.

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