27 Marzo 2008
Roma, 27 mar. – (Adnkronos) – Marcello Pera e’ soddisfatto dell’avvio del processo del partito unico di centrodestra, ammonisce sulla necessita’ di non disperdere voti ne’ verso l’Udc di Pier Ferdinando Casini che “e’ giovane e bello, ma sta andando al suicidio politico”, ne’ verso la lista di Giuliano Ferrara la cui “testimonianza e’ coraggiosa e generosa, ma politicamente un errore” e si augura nell’eventualita’ che Silvio Berlusconi vinca le elezioni di “tornare a occuparsi di giustizia”. Ne’, l’ex presidente del Senato crede al possibile pareggio a palazzo Madama “nonostante i senatori a vita”. E, in una intervista all’ADNKRONOS, esorta: “italiani, credete in voi stessi”.
Che cosa pensa di Antonio Di Pietro ministro della Giustizia?
Mi sembra assolutamente improbabile e non credibile. Infatti, nemmeno Veltroni ne vuol sentir parlare. Di Pietro non ha mai smesso dicontinuare con Mani pulite e pensa che la politica sia la prosecuzione di quella indagine. Non capisce la differenza tra magistratura e politica. Fa politica con le manette. Veltroni lo sa e e’ in difficolta’ perche’ lo ha scelto lui.
Con il Pdl, Berlusconi ha avviato il processo del partito unico. E’ d’accordo?
Finalmente il processo, partito da diversi anni, si sta concretizzando. Mi auguro che dopo le elezioni cominci il vero processo costituente per avere anche in Italia un partito popolare, liberaldemocratico.
Con Ciarrapico dentro?
Questo mi pare uno scandalo un po’ pretestuoso. Ciarrapico era una brava persona quando era con De Benedetti, mi pare… Non si possono giudicare le persone a giorni alterni.
Lei crede che ci sia davvero un voto utile?
Stiamo andando verso un sistema bipartitico che non ammette terze vie. Ogni voto al di fuori dei due partiti maggiori e’ sprecato e dannoso. Quello per Casini e’ un voto non solo inutile ma dannoso. Credo che lui abbia imboccato la strada del suicidio politico. A parte le questioni di carattere personale che in lui prevalgono, Casini non ha capito l’evoluzione del sistema politico italiano. E’ giovane, bello, ma e’ antico, non dimentica la sua storia giovanile e crede che i piccoli partiti possano ancora condizionare la vita dei governi. Oggi, invece, i cittadini vanno a votare sostanzialmente per eleggere un governo, e non, come ai tempi della gioventu’ di Casini, un Parlamento che poi decida in autonomia quale governo formare. Una cosa, questa, che e’ cambiata nei fatti anche se non ancora nella Costituzione.
E’ preoccupato per un eventuale pareggio al Senato?
Non credo al pareggio. Nemmeno nel Lazio, dove sono candidato. Nemmeno considerando i senatori a vita. Tra l’altro penso che si vada verso l’esaurimento di questo istituto. Non e’ possibile che chi non ha responsabilita’ politiche possa invece decidere con il suo voto della vita di un governo. E’ una istituzione superata.
Cosa pensa della conversione di Magdi Allam?
E’ un caso personale nel quale e’ difficile entrare. Comunque capisco e apprezzo il suo percorso. Dal punto di vista politico. Vedo che c’e’ da parte del mondo islamico o un atteggiamento di ostilita’ o ancora una volta c’e’, e questo mi dispiace, il silenzio che manifesta una forma di ostilita’ nascosta. Questo e’ pericoloso, soprattutto da parte degli islamici italiani. Ci dovrebbe essere una posizione chiara e netta, nella quale non solo si rispetta il diritto alla liberta’ religiosa, percio’ anche alla conversione. Invece c’e’ il silenzio e il silenzio e’ lo stesso che abbiamo sentito quando si dovevano condannare gli attacchi terroristici o le accuse al Papa. C’e’ un islam italiano che tace quando dovrebbe parlare. Parlare sarebbe la migliore dimostrazione della integrazione avvenuta e della accettazione dei valori della nostra Costituzione. Il silenzio invece dimostra che c’e’ una riserva. Quindi difendere Magdi Allam e’ difendere il diritto alla conversione. Tacere e’ colpevole, dimostra acquiescenza, paura, diffidenza. Dimostra che non c’e’ l’accettazione dei valori della societa’ in cui sei integrato.
La lista di Giuliano Ferrara e’ difesa dei nostri valori?
La lista di Ferrara ha due aspetti. Quello della testimonianza che comprendo e apprezzo. La sua e’ una battaglia coraggiosa e generosa. Politicamente pero’ e’ un errore: quei principi che Ferrara vuole difendere sono ormai patrimonio acquisito del Pdl. E allora, proprio per difendere meglio quei valori e quei principi non credo si debba disperdere il voto.
Indubbiamente, pero’, in questo momento nel Paese c’e’ una questione etica. Che negli ultimi anni si e’ radicalizzata.
C’e’ da alcuni anni. Quando noi laici la sollevammo, alcuni anni fa, fummo ‘bastonati’ dalla sinistra. Ma quello che alcuni anni fa era un tema di pochi, adesso e’ un tema vero. Stiamo giocandoci i nostri valori, la nostra identita’. Tanta gente lo ha compreso, soprattutto grazie alle parole di Benedetto XVI. Prima c’era piu’ tolleranza perche’ non c’era il problema del terrorismo islamico, del fondamentalismo, dell’integrazione dell’immigrato musulmano, ne’ c’era il problema di una serie di temi di bioetica: l’uomo incinto fino a ieri non sembrava possibile.L’inconcepibile e’ diventato reale. Finche’ questi temi non esistevano la convivenza era piu’ facile. Ora la gente e’ stata costretta a prendere posizione e c’e’ stata la radicalizzazione. Continuo a sostenere che il vero discrimine oggi tra centrodestra e centrosinistra e’ il laicismo, che e’ il successore del comunismo e del marxismo e porta all’uomo incinto.
In questo quadro qual e’ il ruolo del Papa?
Benedetto XVI fin da cardinale ha dato dignita’ ideale e culturale anche a tanti laici e ha ridato voce al sentimento religioso italiano ed europeo. Gli esempi sono macroscopici: Blair viene da lui e dice che si e’ convertito. Sarkozy viene da lui e fa un discorso che era inconcepibile per qualunque francese fino a un anno fa. Lui e’ diventato il portavoce di tante paure e timori che ci sono nella popolazione italiana e europeo di fronte alle invasioni, sia islamica che quella del relativismo dei valori. Il Papa sta giocando un ruolo fondamentale per l’identita’ europea e sta ridando una voce nuova all’intero occidente. E’ un dono della Provvidenza.
Tornando a questioni casa nostra. Come giudica da liberale la vicenda Alitalia?
Mi auguro una soluzione italiana, ma che sia imprenditoriale. Non e’ il momento di mettere altri soldi nella fornace, ma di chiedere al mercato la miglior soluzione. La soluzione francese mi sa un po’ di colonialismo. Mi pare di intravedere una soluzione italiana. Credo che la trattativa non vada strangolata e ho il timore che Prodi abbia condotto la privatizzazione di Alitalia con i francesi come fece con la Sme…
Crede che le Olimpiadi vadano boicottate?
Non si possono contrabbandare le camicette di seta con i diritti umani. E’ giusto mantenere e sviluppare le relazioni economiche con una potenza come la Cina, ma l’Europa dovrebbe avere una voce corale per il rispetto dei diritti umani in Cina e nei paesi vicini. L’Europa non puo’ fare la bella signora che prende il te’, ma quando e’ il momento di farsi sentire si ritrae. E’ stato bravo Sarkozy.
Cosa pensa della campagna elettorale negli Usa?
L’America e’ di fronte a una grande scelta: l’uomo nuovo che fa sognare e ha inesperienza da una parte, dall’altro l’esperienza della Clinton o di McCain. Noi non sappiamo chi e’ davvero Obama. Sui punti fondamentali non ha ancora parlato. Certo, crede in quello che dice. Ma una cosa mi sento di dirla: Veltroni non si illuda che Obama cambierebbe molto la politica internazionale degli Usa. Obama non e’ un pacifista con una bandiera multicolore. E proprio dei Democratici il tema dell’esportazione della democrazia.