30 Maggio 2008
di Carlo Fusi
ROMA “Ci sono due aspetti nel discorso del Papa”, spiega Marcello Pera, ex presidente del Senato. “Uno è più vicino all’attualità politica, e riguarda la nascita di un clima di fiducia, costruttivo, tra le forze politiche. E’ un dato vero, si percepisce anche fuori dai Palazzi: siamo in una fase di luna di miele tra maggioranza e opposizioni. Certo, le lune di miele ad un certo punto finiscono, ed è un bene perchè la dialettica maggioranza-opposizione serve alla democrazia. Ciò che deve restare è il rispetto e il riconoscimento reciproco.
C’è poi un altro aspetto su cui il Pontefice richiama l’attenzione, ed è la crisi morale che attanaglia l’Italia e l’Europa. Benedetto XVI parla di emergenza educativa, di relativismo, di una laicità malata che vuole mettere la fede tra parentesi. Si tratta di questioni che non si risolvono con i buoni rapporti tra le forze politiche e sui quali anzi c’è divergenza tra la sinistra laicista e la destra, più rispettosa della religione”.
Ma oltre a registrare il nuovo clima politico, il Papa ne dà anche un giudizio positivo…
“Diciamo che registra con sollievo la fine dell’epoca della delegittimazione. E invia una sollecitazione all’attuale maggioranza a farsi carico di alcune emergenze, compresa quella della scuola”.
C’è chi parlerà di nuovi tentativi di ingerenza della Chiesa.
“Benedetto XVI ha già risposto. Anche stavolta sottolinea che non è utile per nessuno tentare di ridurre la questione religiosa ad una dimensione tutta e solo privata, interiore. Anche qui mi pare si colga un’attesa verso la nuova maggioranza che spero non verrà delusa”.
Ma il centro-destra, secondo lei, accoglierà le sollecitazioni del Papa?
“In Senato, in occasione del voto di fiducia al governo, ho parlato di una crisi etico-civile dell’Italia e dell’Europa, appellandomi a Berlusconi affinchè su alcuni temi, e la scuola è uno di questi, ci sia la massima attenzione. Questo perchè in alcune occasioni si è avuta l’impressione che anche nel centro-destra sia presente un atteggiamento anarchico sui valori. Come dire: è questione di coscienza, tutti liberi”.
In concreto che deve fare il governo Berlusconi?
“Innanzi tutto mettere in un cassetto le proposte di matrimonio tra omosessuali o sull’eutanasia. E poi agire sul piano educativo: riportare almeno i ragazzi a capire che esiste una serie di valori che rappresentano beni fondamentali ma anche limiti alla libertà individuale. L’atteggiamento secondo cui tutte le minoranze hanno diritto a qualunque loro rivendicazione o che tutto ciò che la scienza permette è lecito, deve essere contrastato. Spero che qualche parola su questo Berlusconi la dirà al Papa in occasione del prossimo incontro”.
Il suo è un rimprovero al premier…
“No. Però è un fatto che nel discorso di fiducia alle Camere, Berlusconi ha sorvolato su questi temi. L’occasione dell’incontro gli sarà perciò utile per dire al Papa come il suo governo, per la parte che può, intende orientarsi”.