14 Agosto 2001
Il presidente del Senato si riposa a Lucca. E non poteva essere altrimenti. Marcello Pera dividerà queste due settimane di vacanza fra la sua città, la Garfagnana e la Versilia. Ed è proprio nella sua abitazione di S.Anna, un appartamento nella zona condominiale del quartiere, che ci riceve per rilasciare un’intervista. La prima in assoluto a un quotidiano nazionale e locale dopo l’elezione alla seconda carica dello Stato. Sono le 8 di sera, e ad aprire la porta arriva un presidente in completo relax e in tenuta rigorosamente estiva, camicia e pantaloni corti. Si sposta nel piccolo studio: sulla scrivania è acceso il computer portatile, a fianco una serie di documenti da studiare. Ferie sì, ma in parte di lavoro. Fuori dalla casa gli uomini della scorta controllano con discrezione la sua privacy e la sua sicurezza. La conversazione scivola subito sulla città.
«Mi manca Lucca, mi manca il garbo lucchese, la civiltà e questa piccola dimensione, che comunque ha anche i suoi inconvenienti. Lucca è una città ancora piuttosto chiusa, molto riservata. Una città ancora difficile che tiene molto alla sua insolarità, anche se in questi ultimi anni ho visto un enorme cambiamento e grandi aperture al mondo circostante».
Il presidente si dice lusingato del moto d’orgoglio che la sua elezione ha suscitato nei cittadini.
«Un moto d’orgoglio che mi ha colpito e stupito favorevolmente – racconta -. Io stesso, quando sono tornato da presidente e ho partecipato all’incontro pubblico al «Giglio», ero molto curioso della prima volta, e pensavo che il costume della riservatezza lucchese prevalesse. E invece ho trovato una città intera, e non soltanto gli amici di Forza Italia e gli altri, che si erano riconosciuta in una carica. Mi ha fatto molto piacere, per me era insospettabile che Lucca potesse aprirsi con il cuore in questo modo».
Da settimane, e non solo nel momento caldo del dopo-elezione, Pera riceve messaggi di stima e saluti.
«Mi hanno colpito in particolare quelli della gente più semplice – aggiunge -, ho risposto a tutti come potuto. Alcuni invece sono stati veramente silenziosi come era previsto. A toccarmi di più comunque sono stati i messaggi arrivati dalle persone più umili, quelle da cui provengo».
Il presidente del Senato conferma anche l’apertura di un proprio ufficio a Lucca.
«Sarà aperto a metà settembre, in un locale del centro storico che sta per essere terminato – spiega -. Un luogo che non sia riconducibile al partito perchè la funzione non me lo consente più. Sarà un ufficio aperto per tutti coloro che mi vogliono incontrare, un luogo in cui possa ricevere in maniera indistinta e a 360 gradi chiunque abbia interesse a farlo».
E quali vantaggi avranno i lucchesi da un presidente del senato loro concittadino? Pera ha le idee chiare.
«Spero di richiamare l’attenzione su questa città almeno in via indiretta, di farle avere qualcosa che prima non era possibile – sottolinea -. La posizione che occupo non è la migliore per avere qualcosa a favore, lo può fare meglio un sottosegretario, un ministro o un parlamentare di maggioranza, ma confido che il ruolo aiuterà. Vedremo. Intanto c’è una cosa a cui tengo particolarmente, e cioè avere una visita del Capo dello Stato a Lucca: me lo ha promesso più volte nei nostri frequenti incontri e Ciampi verrà prossimamente. Sto cercando di convincerlo a farlo il prima possibile».