22 Gennaio 2009
di Paolo Conti
Da ieri la commissione di Vigilanza presieduta (senza mai aver funzionato) da Riccardo Villari non esiste piu’. I presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, dopo aver sentito le rispettive giunte per il regolamento hanno deciso la revoca della nomina dei componenti ‘per procedere a un rinnovo integrale’. Revoca per tutti: sia per i 37 dimissionari che per i tre (lo stesso Riccardo Villari, Marco Beltrandi radicale-Pd e Luciano Sardella Mpa) che non si sono dimessi. Schifani e Fini, nella lettera inviata ai commissari di Vigilanza, parlano di ‘non piu’ sostenibile situazione di paralisi dell’organo ‘ e di ‘assoluta straordinarieta’ ed eccezionalita’ della vicenda’. Riccardo Villari aveva deciso una convocazione per venerdi’ proprio per discutere dello scioglimento. Ma la revoca della nomina dei commissari e’ a partire da ieri stesso, quindi la riunione e’ stata annullata dagli uffici della commissione. ‘Se Villari vorra’ riunirsi lo fara’ tra amici’, commenta ironicamente Fabrizio Morri, capogruppo del Pd.
Ora i presidenti procederanno al rinnovo sulla base delle indicazioni dei presidenti dei gruppi. Pd e Pdl hanno fatto sapere che confermeranno gli uscenti. Il Pd includera’ Marco Beltrandi, nonostante la sua battaglia pro-Villari, ma escludera’ proprio Villari, perche’ espulso dal partito: e cosi’ l’ex presidente non rientrera’ nella nuova Vigilanza perche’ il gruppo misto, di cui ora fa parte, e’ orientato a confermare Luciano Sardella. Al posto di Villari il Pd indichera’ Mauro Ceruti. In quanto all’Idv, i cui due membri si erano dimessi a novembre (Leoluca Orlando e Pancho Pardi) solo oggi si terra’ un ufficio di presidenza. Secondo il capogruppo alla Camera Massimo Donadi ‘l’orientamento e’ di far parte della commissione e designare dei nomi’. Gli stessi
di prima? ‘Valuteremo, vedremo’. Antonio Di Pietro comunque protesta per il metodo dello scioglimento: ‘La soluzione scelta e’ peggiore del male. Villari e’ stato eletto per fare un torto all’Idv. Ma non si puo’ aggiungere illegittimita’ a illegittimita’. ‘ Anche Marcello Pera, Pdl, pone ‘il problema del rischio che la volonta’ del Parlamento decada e prevalga la volonta’ del giudizio politico’. Walter Veltroni e’ invece soddisfatto: ‘Finalmente si torna alla normalita’ democratica’. Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, Pdl, spera che ‘la vicenda non abbia piu’
inciampi e che si proceda al piu’ presto al rinnovo della commissione di Vigilanza e all’elezione di un nuovo Cda Rai’ E l’ormai ex presidente Riccardo Villari? Aderira’ al ricorso, fortemente voluto da Marco Beltrandi contro un ‘atto
autoritativo’?”
“L’interessato per ora non si pronuncia: ‘Mi mancano un sacco di elementi, devo valutare la questione bene e con calma, non ho elementi per dire nulla, ne’ se e’ possibile un ricorso. Dicono che io sia bravo con i cavilli? Beh, evidentemente questa volta non lo sono stato abbastanza ‘. Forse pesa sulla sua decisione il parere di chi sostiene, per esempio il costituzionalista Michele Ainis interpellato ieri dal ‘Corriere della Sera’, che un conflitto di attribuzione potrebbe essere sollevato solo dall’intera Vigilanza non dal suo solo presidente. A questo punto ‘si riparte dalla convergenza e dall’intesa su Sergio Zavoli’, come dicono usando le stesse parole sia Italo Bocchino, vicecapogruppo del Pdl alla Camera, che Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd. Nessuno insomma sembra mettere in discussione l’accordo raggiunto a novembre tra Walter Veltroni e Gianni Letta. La nomina formale dei commissari dovrebbe avvenire tra oggi e domani. L’insediamento della nuova commissione e l’elezione del presidente e’ prevedibile per martedi’, al massimo mercoledi’. Poi comincera’ l’iter di tutti gli obblighi: regolamento per le elezioni in Sardegna, nomina della sottocommissione per l’accesso, soprattutto nomina dei membri del nuovo consiglio di amministrazione della Rai. L’attuale e’ scaduto da sette mesi. Troppi, sia per la maggioranza che per l’opposizione”.