I miei articoli

a proposito di… un partito antilaicista

2 Febbraio 2007

Cari amici, parto dal presupposto che il vero tema che oggi qui si dibatte è Forza Italia, e più precisamente la natura e l’identità del nostro partito. Non tratterò perciò dello Statuto, di cui si occupano i competenti, nè dei Circoli della libertà, di cui ignoro tutto, compreso ciò attorno a cui circolano, e neppure della federazione o partito unitario del centrodestra, perchè non mi sembra questione attuale e comunque la vedo, nell’ordine naturale delle cose politiche, come questione successiva, nel senso che dovremmo sapere prima chi siamo noi che ci federiamo con altri. 
Per trattare dell’identità di Forza Italia parto da un tema politico di attualità, apparentemente lontano ma in realtà rivelatore come un reagente chimico: i pacs. 

Avrete sentito anche voi alcuni nostri dirigenti e autorevoli esponenti dire: ‘sono di cultura e estrazione socialista e benchè non intenda dare una mano al governo, tuttavia sul testo potrei essere a favore’; oppure: ‘sono di estrazione liberale e benchè voglia far cadere questo governo, se il testo tutelerà i diritti individuali, potrei votarlo in tutto o in parte’; oppure ancora: ‘sono laico e benchè voglia battere il governo, non posso votare come chiede la chiesa cattolica’. 
Argomenti come questi rischiano di fare breccia perchè sono suadenti come sirene. Chi non è laico? Chi non è liberale? Chi non è a favore delle libertà individuali? Ma questi argomenti sono sbagliati, profondamente sbagliati, e a mio avviso la circostanza che l’errore non venga rilevato, anzi venga tollerato e commesso, ha a che fare con la circostanza che non si ha chiaro quale tipo di partito, di quale natura e identità, deve o vuol essere Forza Italia. 
Intanto, osservo che, curiosamente, nessuno fra coloro che si dice laico si adopera per definire che cos’è la laicità; che chi si professa liberale non si cura di capire che cos’è il liberalismo; e infine che chi è a favore dei diritti individuali non li indica mai, o se lo fa, indica diritti che sono solo matrimoniali. 
Entriamo nel merito, allora, e guardiamoci attorno. La nuova ideologia della sinistra è il laicismo. Leggete il documento di Fassino al congresso Ds e lì troverete che il laicismo è indicato come primo punto del nuovo partito democratico. Altro che ‘fine del partito ideologico’, i Ds sono ancor oggi un partito ideologico! 
Incapaci nonostante gli anni passati di fare i conti con la morte del comunismo, impreparati ad accettare il riformismo, decisi piuttosto, come ha detto D’Alema, ad andare ‘oltre il socialismo’, cioè a sgattaiolare sempre dalla propria storia, i dirigenti dei Ds oggi si dànno un’altra ideologia, quella laicista. Il binomio ‘socialismo e laicismo’ è l’erede del binomio ‘soviet e elettrificazione’. 
Il linguaggio, naturalmente, è diverso, ma l’obiettivo è il medesimo: prima si chiamava ‘uomo nuovo’, oggi si chiama ‘società libera’. Ma la società libera e laica dei Ds è in realtà una società tanto illiberale quanto lo era la società sovietica. La società sovietica voleva scardinare la nostra tradizione occidentale, la società laica vuole ugualmente cancellare la nostra storia. L’una era all’insegna del primato della collettività, l’altra lo fa con la bandiera delle richieste, dei desideri, delle voglie e persino delle bizze e delle devianze dell’individuo. Questo disegno non è nè liberale nè laico. Non è liberale, perchè rifiuta proprio la tradizione dentro la quale soltanto nasce e cresce il liberalismo. E non è laico, perchè non si cura della libertà di coscienza, ma piuttosto cerca di conculcare questa libertà con una nuova ideologia. 
Qual è questa tradizione che, nel nome della ipocrita neolingua laica e liberale, la sinistra vuole superare? È la tradizione dell’Europa cristiana, la tradizione dell’America a sfondo religioso, la tradizione dell’atlantismo come civiltà, la tradizione dell’Occidente. Non è un caso che il laicismo della sinistra si coniughi saldamente con l’antiamericanismo, con l’antiatlantismo, con il filoislamismo, con l’antisraelismo. La sinistra odia la nostra cultura e la nostra civiltà a tal punto che è disposta a consegnarla, come la sta consegnando, all’islam. La sua politica estera è l’appeasement con i paesi e gruppi terroristici; la sua politica interna è l’ingresso libero a tutti gli immigrati e la cittadinanza a buon mercato; la sua politica sociale è il multiculturalismo; perciò la sua politica urbanistica è chiudere la base americana di Vicenza! Ieri, oggi, sempre, contro l’Occidente. E siccome dire Occidente vuol dire anche e soprattutto dire cristianesimo, la sinistra, per essere antioccidentale, ha scelto l’anticristianesimo, cioè il laicismo. 
Questa è la nuova frontiera, il nuovo discrimine, la nuova linea di divisione fra noi e la sinistra. Laicisti e liberi non è possibile. O si è laicisti oppure si è occidentali. O si è laicisti oppure si sta con l’America. O si è laicisti oppure si difende la superiorità della nostra cultura e della nostra civiltà, che non è quella dell’infibulazione, della poligamia, delle mogli bambine e vergini, delle donne schiave. 
Ecco perchè sono partito dai pacs: perchè i pacs, come la clonazione sugli embrioni, come l’eutanasia, sono un elemento essenziale del laicismo della sinistra. Ed ecco perchè mi stupisco che ci sia chi, tra noi, svolge gli argomenti che ho ricordato all’inizio. 
Non si può dire: ‘siccome sono laico accetto i pacs’; al contrario, si deve dire: ‘proprio perchè sono laico mi oppongo all’ideologia laicista dei pacs’. 
Non si può dire: ‘siccome sono liberale concedo il diritto dei pacs’; al contrario, si deve dire: ‘proprio perchè sono liberale mi rifiuto di vedere smantellata, con i pacs, quella tradizione che dà un senso al liberalismo’. 
E neanche si può dire: ‘siccome sono socialista, sono a favore dei pacs’; al contrario, si deve dire: ‘proprio perchè i pacs sono elemento del laicismo che è l’erede ideologico di quel Partito comunista che ha sempre voluto distruggere, fino a riuscirci, il partito socialista, io voto contro i pacs’. 
Qui viene il tema della natura e dell’identità di Forza Italia. Confesso che quando, al Meeting di Rimini, la sentii definire ‘un partito cattolico’ rimasi turbato. Perchè Forza Italia non è e non deve essere un partito cattolico. Forza Italia è un partito laico. E laico, nelle condizioni di oggi, vuol dire difensore di quella cultura e civiltà che il cristianesimo – non l’illuminismo, non il nazionalismo, non il comunismo, non il nazismo o il fascismo – ha contribuito a creare nell’Occidente. Laico vuol dire difendere la nostra tradizione. Laico vuol dire difendere la nostra identità. 
Rispetto a questa difesa della laicità non c’entra niente l’essere o no credenti o praticanti. Non c’entra seguire o no la gerarchia cattolica. Non c’entra neanche il Papa. O, meglio, c’entrano come elementi della nostra riflessione e della nostra cultura. Ciò che davvero c’entra è aver compreso qual è l’autentico terreno di divisione e di scontro fra noi, tutti noi, e la sinistra. 
C’è oggi nel mondo una lotta di religione. Si può e si deve cercare risolverla positivamente, senza guerre, ma non si può ignorarla. Una parte dell’islam cerca di dominarne un’altra. E una parte dell’islam, compreso quello che ospitiamo e crediamo di avere integrato, cerca di abbattere l’Occidente. Noi possiamo essere distrutti in due modi: o perchè saremo sopraffatti dalla violenza esterna o perchè abbassiamo e abbandoniamo le nostre difese interne. O perchè alziamo le mani, come ha fatto la Spagna e come fece quel patto Chirac-Schr�der che viene retoricamente chiamato Unione Europea; oppure perchè alleviamo e coltiviamo nel campo nostro quinte colonne infiltrate che distruggono la nostra tradizione. La sinistra fa tutte e due le cose: va a braccetto con i terroristi esterni, va d’accordo con gli islamisti interni. 
Ecco allora che cosa, a mio avviso, deve essere Forza Italia: il partito della difesa della tradizione occidentale, come lo sono tutti i partiti conservatori liberali nel mondo, dall’America, all’Australia, all’Inghilterra. Liberali, non tanto per vendere i lassativi ai banchi delle coop, ma perchè ostili allo Stato proprietario, imprenditore, amministratore, educatore, confessore e ora anche impostore delle nostre coscienze. E conservatori, perchè custodi gelosi e orgogliosi della nostra tradizione e consapevoli del suo inestimabile valore. 
E, dunque, non solo non possiamo votare i pacs, non possiamo neppure dire, come purtroppo ho sentito dire, che ‘Forza Italia lascia libertà di coscienza’. Davvero? Libertà di coscienza perchè non abbiamo un’idea neanche per dare un’indicazione o un suggerimento di voto? Libertà di coscienza, perchè questo o quello per noi pari sono? Libertà di coscienza sulla nostra identità? Libertà di coscienza sulla nostra collocazione ideale? Non posso crederci. 
Proviamo a pensarci seriamente e a discuterne, dato che questa è un’occasione rara. La mia opinione è che, se siamo per i pacs, e per l’eutanasia e per la soppressione degli embrioni, e ancora, se accettiamo il multiculturalismo, se stiamo con quelli che dicono ‘questa è la loro cultura, dunque rispettiamola’, se vogliamo fare i patti con l’Ucoii, cioè con i Fratelli musulmani, se consideriamo ‘dialogo’ la costruzione di moschee in casa nostra senza chiedere reciprocità in alcun paese arabo o islamico, se siamo per la tolleranza che è già diventata acquiescenza, indifferenza, negligenza, se siamo anche noi quelli che dicono ‘È meglio togliere il crocifisso o non augurare Buon Natale o nascondere il Presepe perchè loro si offenderebbero’, allora non siamo nè liberali nè conservatori nè socialisti nè cristiano democratici: siamo già succubi dell’ideologia della sinistra. 
Sento ancora dire: ‘siamo anticomunisti’. Giusto, anche perchè l’Italia è l’unico paese occidentale che ha i comunisti al governo e ai vertici delle isituzioni. Ma essere anticomunisti oggi non vuol dire nulla, se non abbiamo capito dove si è nascosto il comunismo. Bertinotti, Fassino, D’Alema, Veltroni, e tutti gli altri, non sono più comunisti, sono laicisti, antioccidentalisti, islamisti. Fausto sta con il comandante Marcos e ora con Allende, Massimo sta con Lula e Chavez, Valter sta con tutti e naturalmente con ‘Bobby’ (così, familiarmente, come se fosse suo fratello e non quello che minacciò di distruggere l’Unione Sovietica nella crisi di Cuba!). Ma tutti assieme stanno contro Bush, contro Sharon, contro Blair, contro il Papa, contro la civiltà occidentale. Fateci caso, pur di sputare su ciò che c’è, inseguono sempre quello che non c’è, ‘l’altra America’, ‘l’altro Israele’, ‘l’altra Europa’, ‘l’altra politica’. 
Se questo lo abbiamo chiaro, allora dibattere su un nuovo partito vuol dire individuare e tenere ferme le nostre coordinate ideali, culturali, e di civiltà. Dobbiamo farlo fermamente e celermente, se non altro perchè anche dentro il centrodestra siamo su un mercato politico aperto, fluttuante e in cerca di equilibrio: se noi non offriamo i prodotti migliori, altri, anche senza loro merito, si faranno avanti e riusciranno a piazzare la loro mercanzia. 
Cari amici, per quel nuovo partito con le coordinate che ho detto sono a completa disposizione. Ho passato quasi tutta la mia vita adulta sotto l’egemonia della sinistra; non vorrei trascorrere quel poco che mi resta a meditare sugli errori e ritardi della destra nel combatterla.

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