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Presentazione a SanMarino di “Perchè dobbiamo dirci cristiani”

Il sen. Pera presenta il suo libro con Mons. Luigi Negri e il prof. Sergio Belardinelli (docente di sociologia dei processi culturali presso l’Università di Bologna) presso il Teatro Titano alle ore 21,00.

da SanMarino.com

In questo momento di grandi e drammatiche tensioni economiche, etiche ed antropologiche, l’uscita del nuovo libro del sen. Marcello Pera si inserisce con impressionante autorevolezza. Per questo l’incontro di presentazione del libro che si terrà lunedì 16 febbraio 2009, alle ore 21 presso il Teatro Titano a San Marino Città, organizzato

dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II e a cui parteciperanno il sen. Marcello Pera e il prof. Sergio Belardinelli (docente di sociologia dei processi culturali presso l’Università di Bologna), cade quanto mai opportuno quale occasione per poter approfondire temi che sono non solo attuali, ma urgenti e inderogabili. Le conclusioni saranno affidate a mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro e presidente della Fondazione. L’incontro porta il titolo del testo scritto da Marcello Pera ed edito da Mondadori, “Perchè dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l’Europa l’etica”.In particolare ci si interrogherà sui destini della nostra società laica e democratica, mettendo a fuoco il senso stesso dell’esser occidentali, in un’Europa che pare vivere una grande apostasia del cristianesimo.
Marcello Pera, da laico, guarda al cristianesimo come alla fonte della laicità di cui vive, e sviluppa nel testo una critica serrata a tutta una serie di equazioni che hanno allontanato due mondi che devono assolutamente incontrarsi di nuovo, pena la dissoluzione della nostra identità occidentale.
Non è un caso che il testo sia stato già letto ed apprezzato dal pontefice Benedetto XVI, con cui il senatore ha intrapreso da anni un dialogo serrato e proficuo, in nome della ricerca delle fondamenta della nostra civiltà. Il sen. Pera, grato della testimonianza del papa, rintraccia la strada per l’affermazione di una vera laicità, proprio nel percepirsi quali eredi di quella tradizione cristiana, fatta di valori e principi di valore universale, che oggi tanti stanno colpevolmente dimenticando. Come egli stesso dice “la mia posizione è quella del laico e liberale che si rivolge al cristianesimo per chiedergli le ragioni della speranza.”

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