Referendum. Marcello Pera “gravissima crisi politico-istituzionale se vincesse il No”
“Sarebbe gravissimo se vincesse il No. Intanto perché ci sarebbe una crisi politico-istituzionale, il governo cadrebbe e non c’è attualmente in Parlamento un’alternativa al governo Renzi. Ma può accadere anche molto di peggio”.
Lo dice l’ex presidente del Senato Marcello Pera, che ieri ha partecipato all’iniziativa-appello del comitato “LiberiSì”, al quale aderiscono personalità di diversi schieramenti. “Renzi – osserva Pera – aveva rimesso in gioco Berlusconi e Berlusconi doveva rimanere in gioco. Oggi avrebbe avuto un’altra occasione. Non capisco perché dobbiamo assecondare Grillo e D’Alema. Penso che molti elettori di Fi siano sconcertati e delusi e voteranno per Sì”, anche se nel partito prevale la linea del No, di cui si è fatto portavoce soprattutto Renato Brunetta.
“Forza Italia non è Brunetta. C’è una parte pittoresca e la assegniamo a Brunetta, ma se dobbiamo parlare di politica seriamente – aggiunge Pera – non possiamo far parlare Brunetta. Quando anche Brunetta si fosse tolto una sua soddisfazione personale, poi come la governiamo l’Italia…”
“Se per conservare l’alleanza con Salvini – prosegue l’ex senatore di Fi – dobbiamo rifiutare un nuovo strumento costituzionale, è un prezzo esorbitante da pagare. Rimaniamo in un angolo, irrilevanti con Salvini. Perché se vince il No vince Grillo, non vince neppure Salvini. Se vince il No, l’Italia si dimostra irriformabile e viene meno la fiducia. I mercati esprimeranno sfiducia e ci potremmo trovare in una crisi economico-finanziaria anche più grave”.